Paola
Pasquaretta

1987, San Severino Marche (MC)

Nasce nel 1987 a San Severino Marche, Macerata. Vive e lavora tra Civitanova Marche e Modena. Si laurea in Arti Visive allo IUAV di Venezia con una tesi sulle pratiche curatoriali applicate agli spazi espositivi privati. Principali mostre collettive: 2014 – GE/14. Altro dalle Immagini, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; 2013 – Principianti, Ex Ospedale Sant’Agostino, Modena.

L’ORIZZONTE DEGLI EVENTI – lp (2014)

Il buco ricavato in una parete divisoria unisce parzialmente due stanze tra due edifici dismessi. Questa deformazione strutturale diventa il pretesto per mettere in atto una piccola performance che dà origine a tre fotografie.
Il corpo in parte nascosto dalla parete assume, insieme ad alcuni oggetti trovati all’interno dell’edificio, la forma di sculture antropomorfe. Composizione, materia, dinamismo, peso, elementi chiave nella pratica scultorea, sono calibrati a porre l’accento sulle forze di gravità e di tensione.
La concezione comune della scultura come presenza oggettuale è messa in discussione dall’utilizzo della fotografia come strumento di creazione della forma scultorea: l’immagine viene concepita sia come rappresentazione che come oggetto a sé stante.
L’installazione è composta da un ulteriore elemento: un trafilato in ottone la cui lunghezza è data dalla somma della larghezza delle due stanze partendo dalla parete in cui il buco le rende comuni- canti.
La scultura e le fotografie manifestano aspetti diversi del lavoro: una è l’elemento di misurazione dello spazio, la forma del vuoto; le altre sono il risultato del tentativo di analizzare i limiti del mezzo fotografico stesso. Ogni elemento detiene quindi una forza e un significato specifico dato dal linguaggio che viene utilizzato ma è insieme che creano un’ulteriore dimensione di comprensione del lavoro.

COSTELLAZIONE (2013)

Costellazione è un trittico fotografico che, attraverso la ripresa di alcuni particolari di un lago, indaga i rapporti fra due entità opposte sondandone il ritmo. Come un pozzo che fissa il cielo, la superficie dell’acqua diviene lo specchio dove si incontrano due abissi, che creano un’immagine ambigua in cui non è più giorno né notte. Il lago riflette in una presunta volta celeste nuove costellazioni che mostrano l’immagine di un universo inesistente così come, nello spazio tridimensionale, molte delle stelle che vediamo non possono essere realmente messe in relazione tra loro, ma si manifestano comunque riunite sul piano immaginario del cielo notturno.

OSSERVANDO L’OSCURITÀ CHE I CIECHI VEDONO (2013)

Osservando l’oscurità che i ciechi vedono è uno studio sulla percezione attraverso una serie di sei immagini realizzate al Museo Civico d’Arte di Modena. La ricerca del bianco e delle variazioni del rifrangersi della luce, all’interno delle sale del museo, mi ha portato ad affrontare una riflessione sulla comprensione dell’arte da parte dei non vedenti e dei vedenti. Il testo braille si fa quindi prologo, l’occhio della statua si mostra cieco, le labbra si schiudono nel tentativo di instaurare un dialogo, pronunciando la sensuale richiesta del tatto.

Opere

Paola Pasquaretta, L’orizzonte degli eventi – lp, 2014
Paola Pasquaretta, L’orizzonte degli eventi, 2014
Paola Pasquaretta, L’orizzonte degli eventi, 2014
Paola Pasquaretta, L’orizzonte degli eventi, 2014
Paola Pasquaretta, Costellazione, 2013, stampa inkjet
Paola Pasquaretta, Osservando l’oscurità che i ciechi vedono, 2013, stampa inkjet, 33×48 cm
Paola Pasquaretta, Osservando l’oscurità che i ciechi vedono, 2013, stampa inkjet, 33×48 cm
Paola Pasquaretta, Osservando l’oscurità che i ciechi vedono, 2013, stampa inkjet, 33×48 cm