Luca
Monaco

1971, Lecco

Nasce a Lecco nel 1971.Vive e lavora tra Milano e Modena.

Dopo un periodo di studi in Filosofia all’Università Statale di Milano, sceglie un diverso percorso formativo diplomandosi all’Istituto Italiano di Fotografia di Milano.

Per diversi anni ha operato come tecnico luci per compagnie di teatro di Como, ha svolto attività di assistente fotografo in strutture e studi fotografici milanesi.

Fotografo freelance, si specializza nel settore dello still life.

Nel biennio 2011-13 frequenta e conclude il master biennale di alta formazione sull’immagine contemporanea di Fondazione Fotografia Modena.

Exhibitions:

Summer show 2012_Ex ospedale Sant’Agostino_Modena :   Exeunt

Commencement_summer show 2013_Ex ospedale Sant’Agostino_Modena:   Ribellica

SiFest#OFF 2013_Savignano sul Rubicone_Forlì-Cesena:  Ribellica

FestivalFilosofia 2013_Ex ospedale Sant’Agostino_Modena :  Agli amici

…AGLI AMICI (2013)

Il progetto trae ispirazione da un documento scritto nel 1944 da Giacomo Ulivi, un partigiano di 19 anni condannato a morte.

Studente di legge all’Università di Parma, dal febbraio del ‘44 è incaricato dei collegamenti fra il CNL di Parma e il CNL di Carrara nonché con ufficiali inglesi. Catturato una prima volta l’11 marzo ‘44, riesce a fuggire rifugiandosi a Modena; riprende il lavoro organizzativo e, catturato una seconda volta, riesce ancora a fuggire. Il 30 ottobre, in Via Farini, viene arrestato per la terza volta ad opera dei militi delle brigate nere. Tradotto nelle carceri dell’Accademia Militare, torturato e dapprima amnistiato, viene poi fucilato per rappresaglia il mattino del 10 novembre su Piazza Grande, insieme ad Alfonso Piazza ed Emilio Po.

Fra il primo e il secondo arresto Giacomo scrive una lettera agli amici, che non riuscirà mai a spedire. È intestata “Agli amici”, senza ulteriori specifiche.

Scritta su 14 foglietti strappati dal suo taccuino, nascosti nei libri della sua casa modenese di Via Castel Maraldo, viene ritrovata solo dopo la sua morte.

A chi è indirizzata questa lettera? Chi è amico di Giacomo? Mi verrebbe da dire: tutti coloro che condividono lo stesso pensiero, anche attraversando la Storia e il tempo. Io sono amico di Giacomo. Io condivido. Non siamo su Facebook. Quello che vorrei fare è recapitare questa lettera a tutti coloro che vorranno ritenersi amici.

La lettera di Giacomo, per come è stata scritta e per le circostanze che hanno preceduto e seguito la sua stesura, possiede un forte simbolismo: tre gli arresti subiti, come le cadute sulla via della Croce; quattordici i fogli, come quattordici sono le stazioni. Mentre il camioncino dei condannati muoveva lento su Via Farini, i pretoriani intonavano inni fascisti: la morte ha sempre lo stesso rituale.

Nelle fotografie, altre pagine offrono dimora al candore dei fogli, piccoli sudari illuminati da tagli di luce. Come i frammenti della lettera di Giacomo, sono riposti in un libro: Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline, nei tratti in cui l’autore racconta la Grande Guerra e le trincee delle Fiandre.

RIBELLICA (2013)

Quale nota esprime il coraggio di uomini che hanno affrontato la notte della Storia temendo che dietro ogni ombra si potessero celare camicie nere ma al contempo hanno saputo presagire il futuro nel suono dolce del silenzio? Qual è il luogo naturale della Storia? È nei teatri dei combattimenti? Lungo le linee delle mappe? Incrocia i punti cardinali? È pelle che avvolge i corpi di uomini, cose, alberi, montagne, paesi interi? Oppure riposa nelle nicchie? Compressa. Nel cemento dimenticato di monumenti fatti per ricordare. Qual è il rapporto che l’uomo ha con la Storia? Queste sono le istanze che ho ritrovato percorrendo i sentieri della Repubblica partigiana di Montefiorino. La Repubblica di Montefiorino nasce il 18 giugno del 1944, ha vita breve ma intensa, comprende quattro comuni modenesi (Frassinoro, Polinago, Montefiorino e Prignano) e tre reggiani (Villa Minozzo, Toano e Ligonchio) per un totale di 600 Km2. È fervente laboratorio di democrazia, muore il 31 luglio dello stesso anno. Come una farfalla, lascia prova di bellezza e amore civico per la futura vita democratica dell’intero Paese:
Si elegge una giunta amministrativa democratica.
Si risolvono problemi di approvvigionamento alimentare.
Si riaprono attività manifatturiere.
Vengono definiti imposte e tributi relativi al lavoro agricolo.
Vengono stabilite le tariffe per i lavori di trebbiatura e i salari per i braccianti.
Si inizia a sfruttare una sorgente di gas metano.
Si inizia la ricostruzione di ponti di collegamento fatti saltare in operazioni militari.
A tutto questo si affianca una politica di assistenza verso le persone più bisognose. Delmo e Angelo hanno combattuto perchè questa farfalla volasse. La loro memoria di uomini liberi è sepolta senza troppa retorica: una cornice di legno, fiori secchi e lumi mai accesi. Quella stessa dignitosa modestia che permise a Renato Giorgi (Angelo) di rifiutare, da vivo, l’oro al valore militare. Il ricordo confonde il solco fra pubblico e privato. Ma esiste poi questo solco? O è in questa definitiva obliterazione che si invera il sacrificio di queste due anime?

Opere

Luca Monaco, dalla serie …agli amici, 2013, stampa inkjet
Luca Monaco, dalla serie Exeunt, 2012
Luca Monaco, Montefiorino, dalla serie Ribellica, 2013, stampa inkjet, 30x39cm
Luca Monaco, Monumento Case Cattalini: Angelo, dalla serie Ribellica, 2013, stampa inkjet, 30x39cm
Luca Monaco, Monumento Case Cattalini: Delmo, dalla serie Ribellica, 2013, stampa inkjet, 30x39cm
Luca Monaco, Farneta, dalla serie Ribellica, 2013, stampa inkjet, 30x39cm