Francesco
Mammarella

1984, Lanciano (CH)

Abruzzese di nascita, si forma a Bologna dove nel 2011 consegue la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Contemporaneamente si avvicina al mondo della fotografia, vincendo il Concorso nazionale “La cultura del Mare” (IX ed.), sezione giovani, con la fotografia Bassa marea con faro. Nel novembre dello stesso anno espone nel progetto museale “Civil Art”, organizzato dall’Università di Chieti i lavori Afghanistan 1 e 2, indicativi di una poetica di impegno sociale e di riflessione etica. Successivamente viene selezionata l’opera Soff(i & z)itto, insieme ad altri nove artisti italiani, per la mostra “EAT”(Emergent Artists Trans-Mediterranean)  presso il Nuovo Palazzo della Regione Lombardia. L’anno seguente diviene uno degli artisti della terza edizione di “Arte in Contemporanea” svoltasi a Modena e contemporaneamente  partecipa ad una residenza organizzata dall’associazione Arte Sella e dal comune di Telve, in cui l’autore ha indagato i sentieri prima guerra mondiale in Valsugana. A settembre presenta, in occasione del Festival della Filosofia, l’opera Amor di sé: o distrazione o letargo, racconto fotografico dell’amare sé stessi nel terzo millennio.

AMOR DI SÉ: O DISTRAZIONE O LETARGO (2013)

L’uomo esiste nella misura in cui si ama, in cui ricerca il piacere come cura, o la cura di sé come surrogato del piacere. Frustrati nella naturale aspirazione all’infinito, all’appagamento totale che perpetua le voglie e i desideri, gli uomini, condannati alla finitezza, non hanno altra possibilità che ricorrere all’oblio o sottrarsi alla noia, alla consapevolezza angosciosa del limite che li caratterizza. E allora, non rimangono che la distrazione o il letargo. Fin qui, Leopardi. Ma cosa succede quando il poeta pensatore incontra Freud? Cosa succede, nel Terzo Millennio, quando l’ebbrezza del piacere e il mito della bellezza competono con le derive psicoanalitiche della chimica farmaceutica? Qual è la cura? Dov’è l’amore?

GOTT MIT UNS. DIO È CON NOI (2013)

Nei giorni compresi tra il ventinove di settembre e il cinque di ottobre del 1944, in provincia di Bologna, più specificatamente nei comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno, 770 civili, per lo più donne e bambini, vennero uccisi dai nazi-fascisti in ambito di operazioni non legate strettamente ad operazioni belliche. All’interno del piccolo cimitero di Casaglia posto sulle pendici di Monte Sole, la mattina del ventinove settembre, dopo essere stati raccolti all’interno delle mura perimetrali, 87 civili, vecchi, donne e bambini, appartenenti a ventotto famiglie differenti, vennero fucilati dalle truppe della 16 ª Panzergrenadier-Division Reichsführer SS al comando del maggiore Walter Reder come rappresaglia per le attività di resistenza operate nella zona dai partigiani della brigata Stella Rossa. Terminata la guerra, il trentuno ottobre del 1951 il maggiore Reder fu condannato dal tribunale militare di Bologna all’ergastolo da scontare nel carcere di Gaeta dove rimase fino al gennaio del 1985. Il giorno ventisei dello stesso mese, infatti, l’allora governo Craxi, decise di scarcerarlo e di rimpatriarlo in Austria con un aereo messo a disposizione dal Governo Italiano. Tornato in Austria, a proposito delle stragi compiute sull’Appennino bolognese, dichiarò “Non ho bisogno di giustificarmi di niente”. Il tredici gennaio 2007 il Tribunale Militare di La Spezia, condanna in contumacia all’ergastolo altri dieci imputati per l’eccidio di Monte Sole: Paul Albers, aiutante maggiore di Walter Reder; Josef Baumann, sergente comandante di plotone; Hubert Bichler, maresciallo delle SS; Max Roithmeier, sergente; Adolf Schneider maresciallo capo; Max Schneider, sergente; Kurt Spieler, soldato; Heinz Fritz Traeger, sergente; Georg Wache, sergente; Helmut Wulf, sergente. Tutto il mondo è, ancora oggi, una Monte Sole.

Opere

Francesco Mammarella, Amor di sé, 2013, stampa inkjet, 21×29 cm
Francesco Mammarella, dalla serie La lunga strada, 2013, 46×73 cm
Francesco Mammarella, Interinali1, 2012
Francesco Mammarella, dalla serie “Gott mit uns, Dio è con noi”, 2013, stampa inkjet, 107×73 cm
Francesco Mammarella, dalla serie Gott mit uns, Dio è con noi, 2013, stampa inkjet, 107×73 cm

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