Elena
Canevazzi

1991, Carpi (MO)

Nel 2010 si diploma in Grafica Pubblicitaria presso l’Istituto d’Arte Venturi di Modena.

Attualmente affianca alla ricerca personale il lavoro di fotografa e assistente.

 163 cm (2016)

Ho costruito una pila composta da migliaia di fotocopie di una fotografia per me importante.

Questa fotografia ritrae mia zia, non so dove, né quando sia stata scattata.

L’immagine si fa simbolo del ricordo e assume una forma e un ingombro: diventa alta quanto me.

I ricordi determinano ciò che siamo, contemporaneamente siamo noi stessi a dare loro una forma, creando una mediazione sulla nostra esperienza.

Una memoria mutevole, composta di livelli instabili, come una pila di fogli di carta.

90% ACQUA (2015)

Il mio lavoro nasce dalla memoria, dai miei affetti simbolicamente rappresentati da oggetti.

L’acqua è elemento che ospita il mio dialogo con il ricordo, origine e mezzo attraverso il quale il processo mentale e quello chimico si incontrano.

E’ ventre che protegge e filtro che modifica, sfoca e dissolve, è materia nella quale gli oggetti vengono accolti e liquido che li fa affiorare sulla carta.

E’ strumento ma anche soggetto dell’immagine, che occupa lo spazio e si fa lente per dare una nuova lettura a ciò che contiene.

Gli oggetti, invece, sono contenuti dall’acqua, sono saturi di essa e da essa vengono trasformati. La sfocatura liquida che li avvolge dissolve i contorni della materia, rende gli oggetti forme in potenza, embrioni aperti a nuove possibilità.

Opere

Elena Canevazzi, 163 cm, 2016, fotocopie e ferro
Elena Canevazzi, 163 cm, particolare, 2016, fotocopie e ferro
Elena Canevazzi, 90% acqua, 2015, stampa ai sali d’argento
Elena Canevazzi, 90% acqua, 2015, stampa ai sali d’argento
Elena Canevazzi, 90% acqua, 2015, stampa ai sali d’argento