Anna
Pavone

1989, Sassuolo (MO)

Nasce nel 1989 a Sassuolo, Modena, dove vive e lavora. Si diploma in Grafica Pubblicitaria presso l’istituto artistico Venturi di Modena. Nella sua ricerca dà voce, attraverso la fotografia e il video, alle diverse espressioni della fragilità umana.

THINGS I LOVE I’M ALLOWED TO KEEP (2014)

The world is full of love that goes unspoken. It doesn’t mean that it is felt less deeply or that separation leaves a cleaner wound. Its beauty… and its pain are in its silence. Some of us are not blessed with revelations or confessions. Love cannot be spoken, only shown. And everything that makes the heart beat must be hushed.

Call the Midwife

Sono i gesti più piccoli e discreti quelli che hanno un’eco più sonora. Il video vuole parlare di questo, di quest’azione breve, ma sentita, vuole parlare della cura vissuta come un bisogno, percepita come un’urgenza, come un piccolo rito indispensabile, un’esperienza assolutamente universale, non unicamente femminile.

SENZA TITOLO (2012)

Il dittico disegna due momenti molto diversi tra loro, uno l’evoluzione dell’altro. I puntini sono le ansie, i dolori, tutto ciò che una persona si porta dietro, e la difficoltà di scrollarseli di dosso. Se la prima foto è un’evidente rappresentazione di questo stato, la seconda è invece quel momento in cui si prende consapevolezza della necessità di scuotersi e della possibilità di riuscire a farlo, di averne le forze – per questo i puntini cominciano a diradarsi, come si sciogliessero.

Opere

Anna Pavone, Things I love I’m allowed to keep, 2014
Anna Pavone, Senza Titolo, 2012, dittico, stampa inkjet, 40×13 cm
Anna Pavone, Senza Titolo, 2012, dittico, stampa inkjet, 40×13 cm