Maturità classica, laurea in giurisprudenza e titolo da avvocato come percorso “ufficiale”. In picchi di stress da questo percorso già tracciato, prima frequenta a Milano un corso post laurea in comunicazione nella moda e in seguito si dedica per un anno all’attività creativa. Vive a Roma (con la valigia in mano appena può) fino a 29 anni, quando si trasferisce a Modena per amore. Fino alla nascita dei figli riesce a proseguire ufficialmente da avvocato e part time da artista. A 36 anni e due figli decide di dedicarsi ad un lavoro più creativo e inizia un’avventura imprenditoriale rilevando un marchio di abbigliamento per il quale prima si occupa dell’immagine e dello sviluppo dei mercati, poi anche dello stile. Dopo quattro anni questa esperienza finisce e, dopo una profonda riflessione, decide di tornare al filo conduttore della sua vita sin dai 14 anni, la fotografia, iscrivendosi al master di Fondazione Fotografia Modena.

RITRATTI DI FAMIGLIE CON DONNE AFFETTE DALLA SINDROME DI WONDER WOMAN (2016)

Affetta dalla sindrome di Wonder Woman, nell’epoca del tutto e subito, indago la frenesia dei diversi ruoli interpretati contemporaneamente, l’esigenza di performance ad alti livelli e la difficoltà nel selezionare tra mille stimoli. La mia fotografia è urgente, intima, familiare e, con un punto di vista ironico, a volte concettuale, cerco di catturare l’energia di soggetti e situazioni.

Con questo mio primo lavoro video entro, con la macchina fotografica, nel salotto di famiglie con mamme Wonder Woman: lavori impegnativi, dai due ai quattro figli, vite complesse nella loro organizzazione.  All’insegna della realizzazione personale, professionale, familiare e sociale.

PERFORMING THE SOFA (2017)

Affetta dalla “Sindrome di Wonder Woman”, nell’epoca del tutto e subito, indago la frenesia dettata dall’esigenza di performance ad alti livelli.

ll divano è il centro della mia casa, il principale testimone di ciò che succede nelle quattro mura domestiche, dove esprimiamo la nostra personalità, senza filtri.

Interpretando questo divano con il mio corpo, ho provato ad esprimere i miei sentimenti di donna, madre e moglie all’interno del contesto familiare ma in relazione con le ambizioni che escono da quelle quattro mura e tutte le emozioni, anche oppositive, che oggi la donna prova combattendo con i propri desideri di realizzazione personale, professionale, familiare e sociale.

Ho indagato la tensione che si crea nello scontro tra questi desideri che sembrano voler prevalere l’uno sull’altro.

La mia ricerca per immagini è urgente, intima, familiare e allo stesso tempo sociale, con un punto di vista ironico, a volte concettuale, cerco di catturare l’energia di soggetti e situazioni.